Accadeva qualche mese fa…
Altra notte insonne fino alle 5 passate. La sveglia suona alle 8. Mi alzo distrutto sapendo che dovrò usare tutte le mie forze oggi, questa giornata è troppo importante! La strada da fare è tanta e mi devo sbrigare. Vado in bagno a fare i conti col mio intestino. Ci passo la mattinata ma alla fine riesco a liberarmi. Adesso tocca alla vestizione!
Per l’occasione sostituisco le mutande con un bellissimo pannolone assorbimento maxi, che unito alla sacca per le urine mi fa sentire più blindato di un artificiere in un carro armato. Però più soffice! Non posso lasciare nulla al caso, rischiando di rovinare la giornata.
Finalmente riesco ad uscire di casa, in quasi perfetto orario. Faccio benzina, controllo le gomme (4 della macchina e 2 della carrozzina) e ritiro la festeggiata! Eh si, perché questa giornata è dedicata alla mia compagna, per il suo ormai passato compleanno.
Ovviamente non si può uscire dalla città senza prima dover gestire qualche prevedibile imprevisto! Iniziamo il viaggio con un’ora di ritardo, direzione ippodromo del Visarno a Firenze, per il concerto dei Foo Fighters, unica data italiana!
Con una stanchezza epocale il viaggio procede tra caldo, umidità, morsi fugaci a tramezzini e dolori di tutti i tipi. Siamo stati costretti a fermarci più volte, per esempio per togliermi le scarpe che mi davano fastidio procurandomi spasmi ai piedi.
Arrivati a Firenze, mettiamo il navigatore per arrivare a destinazione. Questo è stato il momento più cupo e pesante della giornata. Abbiamo fatto 3 volte lo stesso giro perché il navigatore voleva farci passare per una strada chiusa a causa del concerto. Io ero talmente stanco che mi sono dovuto far aiutare nella guida, con la macchina che si spegneva in mezzo alla strada a causa della frizione starata. Ma il massimo della disperazione lo abbiamo raggiunto quando abbiamo usato Google Maps su entrambi i nostri telefoni, uguali tra l’altro, e ad un incrocio uno ha detto di girare a sinistra ed l’altro a destra, per raggiungere la stessa destinazione!
Arriviamo finalmente all’entrata, dove veniamo accolti da una vigilessa che a male parole ci dice di non sapere dove sia il parcheggio disabili. Riusciamo a raggiungere il botteghino e l’entrata pedonale, dove ci dicono di parcheggiare “dove ci pare”.
Trascinato quasi a forza fuori dall’auto, mi posso concedere un attimo di relax, facendomi spingere. Arrivati ad una cancellata, la ragazza in pettorina gialla ci dice che dobbiamo passare dal cancello accanto, raggiungibile aggirando una grande aiuola, e che porta esattamente nello stesso punto, accanto a lei!
Per raggiungere la pedana dedicata, facciamo tutto il viale che costeggia il lato lungo dell’ippodromo, per poi tornare indietro, dopo aver mostrato i biglietti. Il tutto, ovviamente, lungo un percorso di guerra fatto di ghiaia, sabbia, salite e discese ripide, tombini, fasci di cavi elettrici, ecc. Alla faccia del percorso dedicato ai disabili! Il tutto senza l’ombra di un addetto. Conquistiamo, è il caso di dire, posto sulla pedana, situata a 20 metri in linea d’aria dell’auto!
Il concerto è stato strepitoso e potremo sempre dire con orgoglio “noi c’eravamo”!
Dopo essermi un po’ ripreso è ora di tornare alla macchina. Una coppia di ragazzi, vedendoci in difficoltà ci aiutano fino al viale, alzandomi sui dossi e facendomi fare tutta la strada su due ruote! Il viale è facile, basta lanciarsi e dare qualche ginocchiata qua e là ai passanti che ci vengono incontro senza vederci.
Saliamo in macchina e… Sono fresco come una rosa! Stanchezza e dolori finiti! Buona musica? Buona compagnia? Il fresco? Sistemo il sedile per stare più comodo, tolgo le scarpe e si riparte.
Arriviamo a Roma alle 5 di mattina. Scendo dall’auto e per sedermi sulla carrozzina riesco inspiegabilmente ad alzarmi in piedi. Va a spiegare agli “abili” questo aspetto della sclerosi multipla…
A distanza di 3 giorni sto ancora recuperando le forze, ma n’è valsa la pena! 🙂
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Tanta tanta stima👏🏻 è una lotta ogni giorno!
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